Prima dell'avvento del digitale i filtri fotografici erano usati per svariati motivi, che andavano dalla correzione del bilanciamento cromatico alla protezione delle lenti degli obbiettivi.
L'introduzione del bilanciamento del bianco, con l'era digitale, ha permesso di poter gestire seduta stante qualsiasi problema di dominanza cromatica. Effetti particolari, come quelli provocati dai filtri flou o dai filtri tabacco sfumato, sono oggi sostituiti dagli interventi in post-produzione con qualsiasi software che li può prevedere. L'idea che i filtri siano ad oggi completamente inutili, quindi potrebbe prendere il sopravvento se non fosse per la presenza di alcuni di questi che sono ancora utili per situazioni particolari. E' il caso dei polarizzatori, dei filtri a densità neutra ND e dei filtri ND graduati. Gli effetti ottenuti con questi filtri sono pressoché impossibili da ottenere con qualsiasi software. Con i polarizzatori, ad esempio, è possibile eliminare bagliori, rendere i colori più saturi, aumentare il contrasto tra cielo azzurro e nuvole bianche. Di contro, un polarizzatore, riduce la quantità di luce in entrata, riducendo la velocità di otturazione, di conseguenza aumentando le possibilità di sfocatura e micro-mosso. Con i filtri ND standard è possibile incentivare l'effetto mosso, attraverso la dilatazione dei tempi di scatto, che impediscono alla fotocamera di bloccare il soggetto nella sua posizione. Un soggetto in movimento, quindi, sarà rilevato con il suo spostamento, che potrà tramutarsi in una scia e/o in un effetto particolare, come ad esempio, l'effetto seta provocato dall'acqua di un ruscello. A seconda del valore di densità di questi filtri sarà possibile aumentare o diminuire l'effetto voluto. Con filtri ND 10 sarà possibile ottenere tali effetti anche in pieno giorno.
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AuthorCiao a tutti, Archives
May 2016
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