L'istogramma è un grafico che da evidenza di come la luminosità è distribuita sull'intera immagine. Rispetto ad un'analisi approssimativa attraverso l'osservazione dello schermo, l'istogramma permette di valutare nel dettaglio la correttezza dell'esposizione. Può essere visualizzato lateralmente all'immagine, durante la sua riproduione o, addirittura, durante lo scatto se realizzato in live view. Sull'istogramma l'asse orizzontale rappresenta la gamma tonale dell'immagine: a sinistra sono rappresentate le ombre più scure, mentre a destra quelle più chiare. La scala si sviluppa quindi da sinistra a destra partendo dallo scuro al chiaro, mentre al centro si distribuiscono i toni intermedi. L'asse verticale rappresenta il numero di pixel per ogni tono, cioè quanti pixel dell'immagine presentano quel determinato livello di luminosità. Ogni scena è caratterizzata da un suo istogramma e ogni istogramma è differente da un altro: non esiste l'istogramma perfetto, ma alcune configurazioni sono d'aiuto per prevenire condizioni di luminosità indesiderate. La forma dipenderà esclusivamente dal tipo di soggetto che si sta fotografando e la tendenza a spostarsi verso uno dei due estremi della scala sarà dovuto alla sua luminosità. Tuttavia, è possibile incappare in errori dell'esposimetro: di fronte a soggetti luminosi la fotocamera tende a sottoesporre, trasformando bianchi brillanti in grigi opachi. Sapendo pertanto che, fotografando soggetti luminosi, l'istogramma dovrebbe tendere maggiormente a destra, qualora fosse bilanciato verso il centro o peggio verso sinistra, il rischio è di incappare in una foto sottoesposta, così come fotografando un soggetto scuro e ottenendo un istogramma spostato verso destra di sovraesporre l'immagine. Scattare in modalità creativa e intervenire sulla compensazione dell'esposizione permette di risolvere la questione, ottenendo immagini correttamente bilanciate, dove i neri e i bianchi saranno tali. Se l'istogramma risultasse tagliato sulla destra, oppure sulla sinistra, si assisterebbe al cosiddetto fenomeno di "clipping". Il clipping consiste nell'avere una situazione di condizione estrema, in cui le aree più scure o quelle più chiare appaiono senza dettaglio. Per le aree più chiare si dirà che "le alte luci sono bruciate", per quelle più scure che "sono bucate", quindi senza dettaglio e mezzitoni. La condizione migliore da applicare di fatto non esiste, poiché dipende sempre da ciò che si sta fotografando, tuttavia, in fotografia, è sempre preferibile sottoesporre leggermente, poiché, in post-produzione, è più facile recuperare luminosità che scurire le zone bruciate.
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Tecnicamente, per fotografare, bisogna catturare la giusta quantità di luce. Il sistema di misurazione esposimetrico determina le impostazioni per determinare questa quantità di luce. La luce che colpisce il soggetto è riflessa all'interno dell'obbiettivo, dove la fotocamera determina la coppia tempo-diaframma corretta per la giusta esposizione, in funzione delle condizioni di illuminazione e della sensibilità ISO impostata. solitamente, ogni fotocamera dispone di tre o quattro modalità di misurazione esposimetrica, che misurano la luce su un'area specifica del fotogramma. La modalità standard impostata è la Misurazione Valutativa. Questo sistema divide la scena inquadrata in una serie di zone, di cui rileva e analizza la luminosità. In seguito a questo la fotocamera calcola i parametri di esposizione, restituendo uno scatto ben bilenciato. Le altre modalità sono la Media pesata al centro, la Parziale e la Spot. queste ultime non sono in grado di analizzare la scena e nemmeno di applicare alcuna compensazione dell'esposizione. Tutte e tre si limitano a calcolare un'esposizione basata su un grigio al 18%. La lettura Media pesata al centro legge tutta l'inquadratura dando rilievo alla zona centrale del fotogramma. Le misurazioni Parziale e Spot leggono la luce in aree molto più piccole poste al centro del fotogramma. Nella fattispecie la Parziale anallizza il 10% dell'area centrale del mirino, la Spot solo il 2-3% circa. Entrambi sono ideali per effettuare letture precise in determinati punti della scena, evitando alla fotocamera di essere ingannata da aree del fotogramma troppo chiare e/o troppo scure. I problemi nascono nel momento in cui i soggetti non restituiscono luci al 18%, restituendo un'immagine esposta male. La soluzione in questi casi è sottoesporre in caso di soggetti scuri, per avere neri profondi al posto di grigi indesiderati, sovraesporre per avere soggetti bianchi. |
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May 2016
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