Tutte le fotocamere reflex dispongono generalmente di tre tipi di messa a fuoco: una per i soggetti statici, una per i soggetti costantemente in movimento e una per i soggetti il cui movimento potrebbe passare da statico a dinamico. La più usata è quella per i soggetti statici, usata prevalentemente per la fotografia di paesaggio. Questa modalità consiste nel definire un punto o più punti di messa a fuoco, che la fotocamera manterrà fissi fino allo scatto o alla successiva operazione di messa a fuoco. La modalità di messa a fuoco per soggetti costantemente in movimento è caratterizzata dal mantenere costantemente rifocalizzato l'obbiettivo fino a quando non sarà agganciato da un punto AF attivo nel mirino. Questa modalità è spesso usata in combinazione con l'opzione scatto multiplo ad alta velocità, necessaria a catturare ricche sequenze di immagini d'azione. La condizione per cui un soggetto statico potrebbe muoversi all'improvviso è gestibile attraverso la terza modalità di messa a fuoco, in grado di agganciare un soggetto statico e di seguirlo non appena inizia il suo movimento. L'ultima modalità di messa a fuoco è rappresentata dalla messa a fuoco manuale che consiste nell'escludere tutti gli automatismi. La condizione più appropriata per l'uso della messa a fuoco manuale è la fotografia macro. L'ingrandimento che ne consegue possiede una profondità di campo di pochi millimetri, che richiede la scelta migliore del punto di messa a fuoco. Altra caratteristica per la messa a fuoco è data dal numero di punti disponibili in una fotocamera. Questi cambieranno in conseguenza dell'importanza del modello, per cui i punti di messa a fuoco potrebbero variare da un minimo di 9 ad un massimo di punti superiore a 60. Il punto centrale è solitamente il più sensibile ed è maggiormente consigliabile per governare meglio il punto di miglior lettura riferito all'immagine che vogliamo comporre. L'uso del punto singolo rappresenta la possibilità di stabilire il punto di luminosità medio, attorno a cui la fotocamera eseguirà il calcolo per definire la luminosità degli altri punti. Ne conseguirà che, in seguito ad una scelta corretta, i colori più chiari appariranno effettivamente più chiari e quelli scuri altrettanto più scuri, quindi, convertendo in una scala di bianconero, si potrebbero ottenere dei bianchi e dei neri puri, se il punto di lettura fosse rappresentato da un grigio medio. Tuttavia, attraverso gli appositi automatismi è possibile lasciare alla fotocamera la libertà di scelta.
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May 2016
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