La temperatura del colore è misurata in °Kelvin.
Ad ogni ora del giorno la luce assume una temperatura di colore differente passando dai 5200-5500 K del mezzogiorno ai 3200 K di una lampadina al tungsteno. Il cervello umano è in grado di percepire le diverse tonalità visibili in natura. Tuttavia la fotocamera ignora che i soggetti bianchi illuminati da qualsiasi luce, continuano ad essere bianchi. Pertanto un soggetto bianco colpito da una luce fredda assumerà una tonalità blu, mentre, se colpito da una luce calda, assumerà una tonalità arancione. Il bilanciamento del bianco consente di neutralizzare le dominanti di colore causate dai diversi tipi di illuminazione. Agisce cambiando il mix di colore dell'immagine per bilanciarlo con quello della temperatura della luce. Il bilanciamento del bianco può essere impostato manualmente, oppure selezionato tra i predefiniti impostati sulla fotocamera, oppure impostato in modo personalizzato agendo sui °K. Il bilanciamento del bianco può restituire immagini dai colori fedeli, ma può essere sfruttato anche per ottenere effetti particolati a forte impatto.
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La gamma dinamica è la gamma dei livelli di luminosità presenti in una scena.
Questa si estende dalle aree più scure a quelle più chiare e per ognuna di queste sarà necessario impostare livelli di esposizione differenti. Individuare i livelli di esposizione è relativamente facile, impostando la fotocamera in modalità di misurazione parziale o spot, mirando una zona scura con il punto AF centrale e poi una zona luminosa, permetterà di ottenere i punti estremi della gamma dinamica. La lettura dell'istogramma rappresenta comunque il metodo più intuitivo per misurare tale gamma. Un istogramma troppo spostato a destra, nella zona delle luci, restituirà bianchi perfetti, al contrario, a sinistra, nella zona delle ombre, neri perfetti. L'intento, per foto efficaci, è quello di mantenere i dettagli in tutta la gamma dinamica. L'impiego dei RAW è sicuramente il metodo migliore, poiché garantiscono il salvataggio di una gamma dinamica più ampia. Inoltre, reagiscono meglio alle correzioni di luminosità e contrasto in fase di elaborazione. La velocità di otturazione funziona in concomitanza con l'apertura del diaframma e con il valore ISO impostato. La velocità corrisponde al tempo in cui il sensore resta esposto alla luce, generando, in termini tecnici, una sovraesposizione in caso di tempi troppo lunghi o una sottoesposizione in caso di tempi troppo corti. Generalmente una reflex possiede un range di tempi che varia da 30 secondi a 1/4000 di secondo. La modalità di scatto, ormai disponibile su tutte le reflex, permette di stabilire tempi superiori anche ai 30 secondi. Ovviamente la scelta della velocità di otturazione è strettamente legata al tipo di fotografia che si vuole praticare e potrà essere regolata in funzione del tipo d'impostazione scelta. Per la fotografia sportiva, o comunque con soggetto in movimento, può essere consigliabile impostare la reflex sulla modalità a priorità di tempi, facendo però molta attenzione a bilanciare i tempi con l'apertura del diaframma, evitando fastidiosi scatti sottoesposti. Con la modalità a priorità di diaframmi sarà possibile gestire la velocità di otturazione tenendo sotto controllo anche la profondità di campo. Se la scena da riprendere riguarda un soggetto in movimento, la scelta della velocità di otturazione dovrà essere tale da tenere presente che potrebbe non essere sufficiente evitare le vibrazioni della fotocamera per ottenere il congelamento dell'azione. In condizioni di luce scarsa si potrebbe giocare sul mosso creativo, ma per avere una foto molto più dettagliata sarà comunque meglio aspettare condizioni di luce migliore per aumentare la velocità. Nel caso il soggetto richiedesse tempi lunghi di esposizione si dovrà stabilirne il valore in riferimento all'effetto che si vuole ottenere. Scie di luce, fuochi d'artificio, l'effetto seta dell'acqua, sono tutti effetti che si possono ottenere impostando la fotocamera sui tempi di posa B in condizione di luce scarsa o in ambiente diurno usando i filtri ND da 10 stop. L'effetto panning è un ottimo metodo per catturare il movimento senza congelare l'azione: impostando la corretta velocità di otturazione, un'accurata messa a fuoco e un'azione fluida di inseguimento del soggetto, si riuscirà ad avere il soggetto nitido e lo sfondo completamente sfocato. Il panning può essere eseguito anche in senso verticale per ottenere un effetto particolarmente creativo. La fotografia di viaggio include una varietà di temi che spaziano dal paesaggio alla natura, dai ritratti all'architettura, dagli scatti notturni alla street photography.
Le accortezze durante il viaggio dovranno essere tali da proteggere l'attrezzatura da quelli che possono essere i principali pericoli. Viaggiando in macchina, con tutti i bagagli, sarà utile ricordare che lasciare la macchina sotto il sole non sarà certo salutare per l'attrezzatura. Viaggiando in aereo, sarà utile tenere l'attrezzatura con il bagaglio a mano, evitando che possa essere stipata con il resto dei bagagli in modo poco accurato o che, addirittura possa essere soggetta a furto. A seconda del viaggio e delle condizioni adiacenti, sarà utile prevedere che cosa portare con se per coprire la maggior parte delle situazioni che si potrebbero presentare. Solitamente un buon kit può essere composto da un corpo macchina e da un obbiettivo grandangolare, in grado di coprire quasi tutte le situazioni. Un cavalletto e un tele-obbiettivo potrebbero completare la gamma della strumentazione necessaria. Oltre all'attrezzatura classica sarà utile pensare a tutti gli accessori essenziali come il paraluce, le batterie di ricambio le schede di memoria, un kit per la pulizia delle lenti, flash e filtri (UV e Polarizzatore ad esempio). Fatte tutte queste valutazioni e organizzato il nostro kit, non resta che goderci la vacanza e applicare tutte le regole imparate durante il corso. |
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May 2016
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