Con l'avvento della fotografia digitale la maggior parte delle persone, davanti ad una foto fantastica, è convinta che il fotoritocco faccia la differenza e che un'attrezzatura costosissima sia un ulteriore motivo a supporto del risultato. In piccola parte sono vere entrambe le cose, ma la differenza principale consiste nel saper usare la strumentazione e nel conoscere le caratteristiche della luce, per come agisce sui sensori delle macchine fotografiche e per come può essere "incanalata" all'interno di un obbiettivo. Tutti questi concetti di base sono validi per tutte le macchine fotografiche in commercio, anche se è necessario fare una netta distinzione tra macchine fotografiche compatte e sistema reflex, con cui è possibile entrare nel mondo della fotografia creativa. Infatti, se con una macchina compatta è possibile fare degli ottimi esercizi di composizione, non è altrettanto possibile (perlomeno nella maggior parte dei casi) intervenire sulla quantità di luce in grado di impressionare il sensore. Addentrarsi nei tecnicismi che contraddistinguono le parti elettroniche delle macchine fotografiche e spiegare come funzionano i sensori, sarebbe alquanto insolito per avvicinare il neofita alla fotografia, per cui ci occuperemo solo di spiegare quali sono i principi alla base del funzionamento di una reflex. L'immagine, percepibile attraverso un mirino posto nella parte posteriore della macchina fotografica, è riflessa verso l'occhio tramite un sistema interno di specchi (specchio + pentaprisma).
Poiché l'immagine è dovuta alla luce presente nell'ambiente che, per riflessione, restituisce la percezione dei colori, con la stessa luce è possibile impressionare il sensore posto dietro lo specchio. Premendo il pulsante di scatto, infatti, lo specchio si solleva e si interrompe la visibilità dell'immagine nel mirino, la luce fluisce direttamente al sensore, per la frazione di tempo impostata, che calcola istantaneamente l'immagine sul sensore (digitale deriva dall'inglese "digit", calcolo). Questo principio è valido per tutte le macchine con sistema reflex, siano esse di medio formato che di formato professionale. Rispetto alle vecchie analogiche, le reflex digitali sono contraddistinte dalla grandezza del sensore che può variare a seconda del modello di fotocamera scelto. Alcune case costruttrici usano modelli che, rispetto al formato dei negativi analogici (24x36 mm), hanno dimensioni ridotte di 1,5 circa 1,5 volte. Questo valore è conosciuto come "fattore moltiplicativo" e contraddistingue le fotocamere commerciali dalle professionali che, solitamente, hanno fattore moltiplicativo 1 (full frame), anche se esistono modelli sempre più in uso tra i professionisti con dimensioni del sensore ridotte. Potrebbero essere scritte pagine di libri in merito al tipo di attrezzatura e al suo impiego, ma rischieremmmo di entrare troppo nel dettaglio e di perderci nei meandri della tecnologia, allontanandoci da quello che è l'obbiettivo primario di queste pagine: la forografia creativa. Nel corso delle prossime lezioni rimanderemo, comunque, ad alcune nozioni che riguardano l'impostazione delle fotocamere, lasciando aperta ogni discussione riguardante questa nostra prima lezione. Lasciamo aperta questa pagina anche per qualsiasi vostra domanda, saremo contenti di potervi rispondere. Contatti: Silvio, indirizzo e-mail [email protected]
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“Poiché l’espressione creativa non ha confini tangibili ed è illimitata nel contenuto, lo spazio mi permette soltanto di consigliare alcuni concetti tipici con degli esempi. Non è possibile, né desiderabile, dire al fotografo che cosa “vedere”. Io posso solo suggerire i mezzi e le maniere per arrivare all’immagine visualizzata che si desidera. La mia intenzione è quella di dare le basi per una facile ma precisa procedura che garantisca il controllo creativo dell’immagine.”
Ansel Adams Carmel, California, Settembre 1982 Corso base di fotografia digitale online: prossimamente su queste pagine... |
AutoreCiao a tutti, Archives
March 2014
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