Se dovessimo paragonare l'occhio umano ad un obbiettivo della nostra fotocamera, il 50 mm sarebbe indubbiamente il più azzeccato. La condizione, ovviamente, è valida se l'obbiettivo è montato su una macchina full frame (sensore a pieno formato 24x36, vedi Lezione 1 L'ATTREZZATURA), altrimenti bisognerà tener conto del fattore di moltiplicazione della macchina che, moltiplicato con la lunghezza focale dell'obbiettivo, dovrà dare un valore prossimo al 50. Questo tipo di obbiettivo è definito focale normale e rappresenta il riferimento principale secondo cui tutti gli obbiettivi con focale inferiore sono definite grandangoli. L'impiego di un grandangolo è necessario soprattutto nei casi in cui si tende a comprendere nel fotogramma più porzione d'immagine possibile. E' il caso della fotografia di paesaggio, delle panoramiche, delle bellissime albe e tramonti, con cui molto spesso ci cimentiamo. Il grandangolo può essere usato anche nelle fotografie di ritratto ambientato, in cui è possibile enfatizzare ciò che circonda il soggetto, raggiungendo una maggiore profondità di campo. Il rischio che si corre in questi casi è costituito principalmente dall'effetto distorcente garantito quando il soggetto è troppo vicino alla nostra focale. Tuttavia, l'effetto distorcente può costituire il vantaggio di ampliare la visuale canonica, dandole una nuova prospettiva. Un'ottima soluzione in questo contesto è costituita dalle ottiche fish eye (occhio di pesce), in grado di distorcere notevolmente la scena.
0 Comments
Leave a Reply. |
AutoreCiao a tutti, Archives
March 2014
Categories |