Nella lezione precedente abbiamo visto che è possibile regolare l'esposizione intervenendo sul diaframma o sul tempo di posa. Ma quale dei due sistemi è più appropriato? Una risposta vera e propria non esiste, poiché dipende esclusivamente da cosa fotografiamo. Nel momento in cui vogliamo immortalare azioni di movimento è consigliabile avere il massimo controllo sul tempo di posa, poiché, con questo, potremmo cogliere l'effetto del movimento o bloccare la scena, rispettivamente con tempi lunghi e poi con quelli corti. Per immortalare immagini statiche, invece, è consigliabile agire sul diaframma, poiché così è possibile concentrare l'attenzione sul soggetto, isolandolo, come nel caso di un primo piano, o contestualizzandolo all'interno di una scena. Per isolare il soggetto è sufficiente aprire completamente il diaframma. Per contestualizzare il soggetto all'interno della scena, viceversa, è sufficiente chiuderlo. Oltre ad aiutare il controllo dell'esposizione, la scelta del diaframma influenza la profondità di campo, che è l'estensione della messa a fuoco nella porzione di campo che si estende da prima del soggetto a dopo il soggetto. Una profondità di campo ridotta è l'effetto che si ottiene aprendo completamente il diaframma, mentre una lunga si ottiene con la sua chiusura. Una scala tipica di impostazione del diaframma si misura in f/stop e può essere suddivisa nel seguente modo: f/2.8, F/3.5, f/4, f /5.6, f/8, f/11, f/16, f/22. Questo valore dipende dal tipo di obbiettivo montato che, a seconda della luminosità, può essere dotato di queste aperture o comunque garantire un valore minimo di f/4 o f/5.6. Il valore di apertura così impostato indica una frazione, che pertanto sarà più piccolo quanto più elevato sarà il valore di f/stop. Esistono tre modi per influenzare la profondità di campo: si può agire sul diaframma, sulla distanza dal soggetto e sulla lunghezza focale dell'obbiettivo.
La lunghezza focale dell'obbiettivo è la distanza che esiste tra la lente esterna e il sensore. Dato per assodato quanto già detto per il diaframma, la distanza dal soggetto permette di ridurre notevolmente la profondità di campo ponendo il soggetto vicinissimo alla fotocamera (1 m). Più aumenterà la distanza e maggiore sarà la profondità di campo. Agendo sulla lunghezza focale si avrà una profondità di campo maggiore quanto più piccola sarà questa grandezza: basta sapere che con un soggetto a 10 m e una lunghezza focale di 24 mm è possibile coprire una profondità di campo di circa 20 m. Con una lunghezza focale elevata (teleobbiettivo) è possibile ridurre notevolmente la profondità. Grazie per la vostra attenzione e arrivederci alla prossima lezione. Per domande e/o curiosità: Silvio Cuccu e-mail [email protected]
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March 2014
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