Il concetto di "bilanciamento del bianco" era praticamente sconosciuto fino al sopravvento della fotografia digitale. Questa funzione è necessaria poiché la luce, oltre a variare in termini di luminosità, varia anche in termini di colore. Ogni sorgente luminosa possiede un proprio colore (detto temperatura colore) variabile in uno spettro che va dal rosso al blu e misurabile all'interno della scala Kelvin (K). Il sistema visivo è abituato a compensare queste variazioni facendoci apparire bianco un foglio di carta bianco, anche sotto diverse fonti di luce. Questa compensazione non sarebbe possibile con una fotocamera, capace di calcolare ogni singolo punto dell'immagine affidandogli un colore frutto di un calcolo, se non esistesse la funzione di bilanciamento del bianco (WB, white balance), in grado di adattare la temperatura colore della luce di ogni scena. Ogni fotocamera è dotata anche di un sistema automatico di bilanciamento del bianco (AWB), valido per la maggior parte delle situazioni. Tuttavia, questo sistema non è infallibile, poiché può operare solo all'interno di una gamma predefinita di temperatura colore che va dai 3000 ai 7000 K. In situazioni particolari come l'illuminazione notturna (ricca di una dominante arancione) e/o le prime ore dell'alba (ricca di una dominante blu), è possibile avere valori inferiori a 3000 K nella prima situazione e superiori a 7000 K nella seconda. In queste situazioni è possibile gestire il bilanciamento del bianco attraverso funzioni manuali in grado di gestire le fonti luminose presenti sulla scena, restituendo colori coerenti con quelli rilevati dal nostro sistema visivo.
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AutoreCiao a tutti, Archives
March 2014
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